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Prima i giochi con le femmine, le sfilate di moda, i tacchi a spillo, poi la violenza, il tentato suicidio e un incidente stradale di cui è l'unico superstite. Fabrizio ha trentatré anni, assapora solo tragedie e amori devastanti. Dal cortile di casa al mondo ambiguo e conturbante dei locali notturni, da Torino a Roma, la sua vita è costantemente in bilico tra la recita dell'esistenza così come gli altri l'hanno scritta per noi e la sofferta affermazione della propria identità. Una prosa non occasionale per raccontare una catarsi a suo modo salvifica.